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lunedì 24 marzo 2014

C'ERA UNA VOLTA UN SUPER EROE

C'era una volta un super eroe che di mestiere faceva il portiere. La storia dell’Inter è piena di numeri 1 fenomenali, protagonisti di una centenaria e magica storia. 
Dall'alto dei miei 40' anni ho un vago ricordo di Ivano Bordon tra i pali della Beneamata, ma ricordo con immenso entusiasmo la Saracinesca, l'Uomo Ragno Walter Zenga. Chi non ricorda le prodezze del tre volte "Portiere più forte del mondo"? con la sua catenina d'oro sempre in mostra fuori dalla maglietta, che volava a destra e a manca per intercettare tutti i palloni che vagavano dalle sue parti? Dopo il suo addio, penso di non essere stato l'unico a dire che un portiere come Walterone non lo avremmo mai più avuto. La storia però a volte si ripete, e in questo dobbiamo dare atto alla nostra amata Inter di avere avuto tra i pali sempre i migliori numeri uno. Mi vengono in mente i vari Pagliuca, che ebbe l'arduo compito di sostituire proprio l'Uomo Ragno, e lo fece alla grande. Degno erede della Saracinesca. Passando poi per Francesco Toldo. Che dire, un'altro numero uno in tutti i sensi, voluto da mister Cuper, e per l’Inter dice no a offerte ben più ricche. Diventa subito protagonista. Come non ricordare anche il gol al rivale Buffon pareggiando una partita che stavamo perdendo per un solito calcio di rigore molto dubbio in favore della Juve?
L'immenso Toldone che con l'arrivo di un certo Julio Cesar, pian piano viene rilegato in panchina senza mai dire una parola di troppo. Per il semplice motivo che anche lui si rese conto che era arrivato un altro immenso numero 1, anche se Julio decise di tenere sempre il numero 12. L'Acchiappa Sogni! E' inutile negarlo, tutti i grandi successi dell'Inter, da Mancini a Mourinho, sono stati per gran parte merito del numero 12 brasiliano. Volava, driblava, cadeva e si rialzava in un nano secondo. Insomma era ed è tutt'ora l'idolo del popolo nerazzurro. Purtroppo l'orologio biologico gira inesorabilmente anche per i super eroi, e non importa se il loro nome è Walter Zenga, Gianluca Pagliuca, Francesco Toldo o Julio Cesar. Dopo l'Acchiappa Sogni mi sono posto di nuovo la domanda di tanti anni fà: "Chi mai potrà sostituirlo"? Beh! sono passati ormai già due anni e in quella porta, in quell'area di rigore non c'è più la presenza di nessun super eroe, quello che dava sicurezza a tutto il reparto. Ora basta un minimo errore della difesa che la rete si gonfia inesorabilmente. I palloni volano indisturbati per tutta l'area di rigore. Nessuno, e dico nessuno più, ha il coraggio di volare ad acchiappare quelle mine vaganti, ora, quello che doveva essere il dopo Julio Cesar, il nuovo eroe, non è altro che un normalissimo portiere, il cui compito è di stare lì a sperare che la difesa non faccia nessun errore, perchè a quel punto.... "chiudo gli occhi e speriamo vada bene"!
Purtroppo sono tanti i goal che Handanovic ha sulla propria coscienza. In una squadra che ha avuto spesso come pezzo pregiato proprio il ruolo di portiere, Samir è un perfetto tarocco. Una palla come quella di ieri a S. Siro al minuto 90, un portiere, degno di questo nome, non aspetta sulla linea di porta, sperando che il pallone gli sbatti sul petto piuttosto che sulla gamba, ma vola, vola più in alto possibile ad acchiappare il sogno della vittoria degli avversari. Vola per dare sicurezza a tutta la squadra, come a dire: "Tutto ciò che passa di qui, è roba mia"!.
Con la speranza che qualcuno racconti al Presidente la favola dei super eroi, continuiamo a tenere in porta colui che si presentò come para rigori.......... e come diceva qualcuno: "Ho detto tutto"!

(Gianluigi Trasmundi)

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