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martedì 21 maggio 2013

IL PESTIFERO DIVENTATO SANTO


Il razzismo con questo soggetto non c'entra proprio nulla. Quando vestiva la maglia nerazzurra non è stata mai multata nessuna società per cori razzisti e mi sembra che nessuna curva sia stata chiusa. Razzista è colui che sfrutta questi episodi per alzare dei polveroni che fanno bene solo al personaggio Balotelli (lo stesso che buttò la maglia della propria squadra a terra, lo stesso che sparò petardi in casa, lo stesso che fuma e frequenta discoteche, lo stesso che non è mai lontano da situazioni imbarazzanti per un atleta di un certo livello) e fa molto comodo alla sua società! Nel corso degli anni in Italia hanno giocato e giocano tutt'ora molti giocatori di colore, ma sembra che solo quest'anno tutti abbiamo scoperto il razzismo negli stadi: prima Boateng ed ora Balotelli (quarda caso entrambi giocatori del Milan).  Per fortuna c'è anche chi non la pensa come la massa, ad esempio la neo ministra  Kyenge la quale fa notare che i cori a Balotelli sono ben lontani dalle intolleranze razziali.
Ma ciò che io continuo a non capire è come mai i perbenisti solo ora si sono accorti di questo fenomeno. Dov'erano quando allo stesso Balotelli i suoi attuali tifosi, gli stessi che ora lo proteggono come un piccolo pulcino indifeso, cantatavano la famosa strofetta: "Se saltelli muore Balotelli"? e dov'erano quando un certo Eto'o (signore in campo e fuori) veniva sbeffeggiato, deriso e insultato? In quel caso il campione Eto'o rispondeva da vero SIGNORE e non con l'indisponenza del povero Balotelli. Tutti i perbenisti dov'erano quando a Marco Materazzi veniva insultata la madre? anche dopo che la povera signora ha lasciato questo mondo, Marco continuava ad ascoltare sempre gli stessi cori. In quel caso però, a detta dei perbenisti, Materazzi se li cercava lui quei cori con il suo modo di fare e di atteggiarsi, mica come Balotelli che non fa niente per essere insultato?  E poi c'è da dire che Materazzi aveva la pelle bianca, quindi in questo mondo se non sei di colore hai il sacrosanto dovere di essere insultato e sbeffeggiato in tutti gli stadi d'Italia. Da quando è approdato in rossonero, al povero Balotelli come per miracolo, gli si è accesa un'aureola sulla testa ad indicare che il  pestifero è diventato un vero e proprio Santo con l'animo buono e con la voglia di farsi volere bene da tutti!
Riprendendo le parole di Gramellini, vice direttore della Stampa, vorrei che Balotelli  fosse biondo con gli occhi azzurri per poterlo mandare senza sensi di colpa a quel paese.
Intanto, e queste sono parole mie, a quel paese ci mando tutti i perbenisti da strapazzo!
(G.T.)

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