Rivoluzione a centrocampo.
Presi Kuzmanovic (25), Schelotto (23), Laxalt (19) e Kovacic (18).
Tutti giovanissimi, ottantacique anni in quattro, e anche da come conferma la Gazzetta dello Sport, tutti talentuosi. Addirittura c'è chi dice che l'Inter è tornata a fare l'Inter, cioè ad acquistare giocatori di spessore internazionale!
Sinceramente non mi dispiace l'operato della banda Moratti, soprattutto il fatto di aver lavorato sottobanco, lontana dai riflettori, addirittura spiazzando altri grandi club internazionali. La domanda che (come avrebbe detto Lubrano) sorge spontanea è: "Visto come vengono trattati i giovani calciatori all'Inter, questi quattro nuovi acquisti troveranno davvero spazio? saranno capaci i gran capi di aspettare il loro inserimento? Oppure saranno solo pedine di scambio o meglio cessioni di mezzi cartellini per arrivare poi a prendere altri giocatori magari più veterani e vedersi sfuggire nel tempo i tanto acclamati giovani? In poche parole la Società crede davvero in loro?
Speriamo bene, noi intanto diamo il benvenuto e facciamo i migliori auguri a questi ragazzi e diciamo loro di indossare la maglia nerazzurra come una reliquia, come la cosa più importante della loro vita e di amarla ed onorarla in campo e fuori. Intanto per conoscere meglio i nostri nuovi eroi riporto di seguito le righe che la Gazzetta di oggi ha dedicato ad ognuno di loro:
(G.T)
Kuzmanovic Il 25enne nazionale serbo arriva dallo Stoccarda dopo due stagioni e mezza con la Fiorentina. Incursore dal buon tiro da fuori, è un «animale» più da corsa che di fino. Bruciato il Palermo che non la prese affatto bene, in viola ha giocato tra 2007 e 2009, lamentando qualche infortunio muscolare ma mostrando anche una buona duttilità. Kuzmanovic è una mezzala d’assalto. Non un regista, esperimento che Cesare Prandelli, al tempo allenatore della Viola, fece giusto per un paio di allenamenti. Nel 2009 lasciò l’Italia quando capì che rischiava di trovare poco spazio e quando lo Stoccarda offrì 8 milioni. Pagato 3, garantì una plusvalenza non da poco. L’Inter ora lo preleva dal club tedesco (contratto in scadenza a giugno) per 1,2 milioni. Ieri la firma su un contratto fino al 2017.
Ezequiel Schelotto, 23 anni, è invece l’esterno destro tanto bramato da Strama. Non a caso in Argentina lo hanno soprannominato «Galgo», cioè il levriero: ha una corsa potente, veloce, resistente. Ha doti atletiche da mezzofondista che gli permettono di coprire l’intera fascia con grande naturalezza. A Bergamo ha dato il meglio nella scorsa stagione, impiegato come esterno alto nel 4-4-1-1, sempre a destra perché lì riesce a sfruttare meglio le sue caratteristiche: arrivare sul fondo e crossare. Non è un esterno che rientra e va al tiro, ma predilige puntare l’avversario e superarlo sfruttando, più del dribbling, le doti fisico-atletiche. All’Atalanta ha fatto bene soprattutto quando ha avuto campo a disposizione per sprigionare i cavalli nelle gambe. Quest’anno in due partite (con Parma e Juventus) è stato utilizzato come esterno di centrocampo in un 3-4-2-1. In generale non è un’ala prolifica: a Bergamo ha segnato solo 2 gol in 53 partite di campionato. È costato 3,8 milioni più la metà di Marko Livaja e ha firmato un quadriennale.
Diego Laxalt è invece il nome nuovo. Sulle orme di Recoba, il 19enne uruguaiano del Defensor, che piaceva anche al Benfica, è impegnato nel Sub 20 dove ha segnato anche una rete nella vittoria sul Brasile. È una mezz’ala sinistra che ha dinamismo, piedi buoni e visione di gioco per fare anche il regista. L’Inter per il suo cartellino ha offerto 2,75 milioni, superando cosi l’offerta della Lazio, ferma
a 2,5. Come confermato dall’agente Fifa Vincenzo D’Ippolito, mediatore dell’affare, il ragazzo ha detto di sì. Laxalt aspetta però il passaporto italiano, grazie al bisnonno palermitano: l’Inter farà alla Lega una richiesta di tesseramento condizionata all’arrivo del documento entro 10 giorni. Altrimenti lo prenderà a giugno. Piace anche il suo gemello di nazionale Cristoforo, ma sarebbe un’operazione da fare eventualmente insieme a un altro club (Chievo)
a 2,5. Come confermato dall’agente Fifa Vincenzo D’Ippolito, mediatore dell’affare, il ragazzo ha detto di sì. Laxalt aspetta però il passaporto italiano, grazie al bisnonno palermitano: l’Inter farà alla Lega una richiesta di tesseramento condizionata all’arrivo del documento entro 10 giorni. Altrimenti lo prenderà a giugno. Piace anche il suo gemello di nazionale Cristoforo, ma sarebbe un’operazione da fare eventualmente insieme a un altro club (Chievo)
Mateo Kovacic Trattasi di colpaccio. Perché tutti ne parlano strabene. Perché su di lui c’erano Manchester United, Chelsea e Real Madrid. E allora l’Inter ha rifatto finalmente l’Inter: e s’è presa Mateo Kovacic, classe ’94, regista puro, pagandolo 11milioni di euro più bonus e prospettandogli un accordo di 4 anni e mezzo, fino al 2017. Se è vero che l’Inter voleva rispondere coi fatti (e col talento) al colpo-Milan legato a Mario Balotelli, bé, ecco lui, tenuto nascosto fino all’ultimo e pronto ad arrivare a Milano dopo un blitz nerazzurro che ha scintille d’orgoglio.
Prevalentemente destro (ma il sinistro non è da... buttare), con grande personalità, ottima visione di gioco e notevole accelerazione. Kovacic ha giocato durante la carriera in diversi ruoli: centrale difensivo, trequartista (in un 4-2-3-1), play-maker (in un 4-3-2-1). Per molti - in patria - è simile a Modric, per alcuni ha il talento di Prosinecki, per altri è un nuovo Boban. Di certo la sua mattonella attuale è quella davanti alla difesa, zona nella quale lo metterà Strama. Mateo recentemente ha avuto (e superato) problemi al metatarso, da piccolo ebbe un brutto infortunio alla gamba. Tutto passato. Ora è tutto dell’Inter.
(fonte: Gazzetta dello Sport )
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